Da una settimana qui a Panta Rei è arrivato un simpatico gruppo di studenti della Washington University di Seattle, impegnati in un programma didattico di 10 settimane che da Roma li ha portati prima in Toscana ed infine qui e che resteranno con noi ancora qualche giorno. Quindi grandi mangiate, inglese a manetta e la possibilità di un bello scambio culturale con loro che vengono dall'altra parte del pianeta.
Il cuore di Panta Rei, in basso l'edificio multifunzionale (quello che ha la grande serra bioclimatica davanti) in cui c'è la cucina, dove si mangia e dove si svolgono i corsi, e sopra l'edificio con le stanze (48 posti letto). Entrambi fino al 2000 erano stalle, di cui ancora conservano la struttura di ferro, ma in seguito ad un incendio sono stati trasformati in un bell'esempio di architettura ecologica, utilizzando a scopo dimostrativo paglia, terra cruda, e muri a cassa vuota.
Elena impegnata con le ragazze americane e la loro insegnante di antropologia Anna a fare centinaia di migliaia di gnocchi di patate. Una parte del loro programma didattico è dedicata al cibo e quindi per ogni pasto c'è sempre un gruppo di 3 o 4 che fa il turno cucina. (foto di Renèe Chiang).
Non poteva mancare, qui nel regno della terra cruda e paglia, il laboratorio per fabbricare i mattoni a mano (foto di Renèe Chiang).
Dino, uno dei fondatori del progetto alla fine degli anni '70, mentre ci mostra come fare cesti e cestini di tutte le misure utilizzando rami di salice. Già ci immaginiamo i ragazzi di Seattle alle prese con i bagagli per portare a casa decine e decine di cesti.
La bellissima casa di Dino, palafitta con struttura in legno e foderatura in paglia e terra cruda, costruita per lo più utilizzando materiali di recupero (porte e finestre).
Questo bassorilievo in terra cruda mostra tutto il ciclo dell'acqua di Panta Rei, l'acqua potabile arriva da una sorgente posta appena sopra gli edifici, l'acqua dei lavandini è in parte piovana ed in parte prelevata da un pozzo e dopo l'utilizzo passa da due vasche di fitodepurazione per finire poi nel laghetto. Da laghetto viene quindi prelevata per il riutilizzo negli sciacquoni dei bagni.
Il tempo metereologico intanto è diventato abbastanza instabile, e forse a causa della presenza del lago Trasimeno, quando inizia a piovere viene giù davvero forte.
Il laghetto è salito talmente tanto a causa della pioggia che manca poco a farlo stracolmare verso la zona dell'orto. Rispetto a quando siamo passati lo scorso luglio il livello dell'acqua è di circa un metro emmezzo più alto, chissà le rane, le vipere e la tartaruga che avevamo visto dove si sono rifugiati.
Intanto quando la pioggia celo permette continua la raccolta delle olive alla fattoria La Buona Terra dove in 8 persone riusciamo a raccogliere tra i 500 e 600 kg al giorno, con una resa in olio del 15%. Nella foto l'emulsione acqua/olio che sgorga dai fiscoli sotto la pressa.
Il cuore di Panta Rei, in basso l'edificio multifunzionale (quello che ha la grande serra bioclimatica davanti) in cui c'è la cucina, dove si mangia e dove si svolgono i corsi, e sopra l'edificio con le stanze (48 posti letto). Entrambi fino al 2000 erano stalle, di cui ancora conservano la struttura di ferro, ma in seguito ad un incendio sono stati trasformati in un bell'esempio di architettura ecologica, utilizzando a scopo dimostrativo paglia, terra cruda, e muri a cassa vuota.
Elena impegnata con le ragazze americane e la loro insegnante di antropologia Anna a fare centinaia di migliaia di gnocchi di patate. Una parte del loro programma didattico è dedicata al cibo e quindi per ogni pasto c'è sempre un gruppo di 3 o 4 che fa il turno cucina. (foto di Renèe Chiang).
Felici e soddisfatti dopo il raccolto dopo la visita all'orto (foto di Renèe Chiang).
Dino, uno dei fondatori del progetto alla fine degli anni '70, mentre ci mostra come fare cesti e cestini di tutte le misure utilizzando rami di salice. Già ci immaginiamo i ragazzi di Seattle alle prese con i bagagli per portare a casa decine e decine di cesti.
Colto sul fatto durante l'antico mestiere di cestinatura (foto di Renèe Chiang).
Questo bassorilievo in terra cruda mostra tutto il ciclo dell'acqua di Panta Rei, l'acqua potabile arriva da una sorgente posta appena sopra gli edifici, l'acqua dei lavandini è in parte piovana ed in parte prelevata da un pozzo e dopo l'utilizzo passa da due vasche di fitodepurazione per finire poi nel laghetto. Da laghetto viene quindi prelevata per il riutilizzo negli sciacquoni dei bagni.
Il tempo metereologico intanto è diventato abbastanza instabile, e forse a causa della presenza del lago Trasimeno, quando inizia a piovere viene giù davvero forte.
Il laghetto è salito talmente tanto a causa della pioggia che manca poco a farlo stracolmare verso la zona dell'orto. Rispetto a quando siamo passati lo scorso luglio il livello dell'acqua è di circa un metro emmezzo più alto, chissà le rane, le vipere e la tartaruga che avevamo visto dove si sono rifugiati.
Intanto quando la pioggia celo permette continua la raccolta delle olive alla fattoria La Buona Terra dove in 8 persone riusciamo a raccogliere tra i 500 e 600 kg al giorno, con una resa in olio del 15%. Nella foto l'emulsione acqua/olio che sgorga dai fiscoli sotto la pressa.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.