Ieri serata bergamasca all'insegna del mollo-tutto-e-parto.
Abbiamo finalmente incontrato Eliseo & Sara che da novembre si sono camperizzati ed hanno intrapreso un bel giroingiro senza una meta precisa. In questo primo mese e mezzo hanno scaldato le gomme attraversando la penisola ma a breve dirigeranno verso il Marocco e poi vedranno...
Con loro c'era l'amico Pier, che mollerà definitivamente gli ormeggi l'anno prossimo e due nuovi amigos: Luca e Cristiane che sono in cerca di un EcoVillaggio per trasferirvisi e ricominciare una nuova vita. A quanto pare puntano fortemente sul Brasile, terra natia di Cristiane. Ci terremo aggiornati!
giovedì 20 gennaio 2011
mercoledì 19 gennaio 2011
Tradizioni contadine, il Falò di Sant'Antonio
Un'antica tradizione contadina che viene portata avanti dai giovani.
Il 17 gennaio è Sant'Antonio, la Brianza si accende di una miriade di falò e nell'aria aleggia il profumo di frittelle e vin brulèe.
Facendo qualche ricerca si può risalire all'origine pagana della festa:
Sant'Antonio Abate fu "sovrapposto" ad una delle maggiori divinità celtiche, il giovane Lug, figlio del sole e dispensatore del fuoco, che veniva rappresentato con a fianco un cinghiale.
Guarda caso la figura di Sant'Antonio è legata al fuoco e viene rappresentato con un meno selvatico maialino, in dialetto infatti viene chiamato "Sant'Antoni di purcell".
Il 17 gennaio è Sant'Antonio, la Brianza si accende di una miriade di falò e nell'aria aleggia il profumo di frittelle e vin brulèe.
Facendo qualche ricerca si può risalire all'origine pagana della festa:
Sant'Antonio Abate fu "sovrapposto" ad una delle maggiori divinità celtiche, il giovane Lug, figlio del sole e dispensatore del fuoco, che veniva rappresentato con a fianco un cinghiale.
Guarda caso la figura di Sant'Antonio è legata al fuoco e viene rappresentato con un meno selvatico maialino, in dialetto infatti viene chiamato "Sant'Antoni di purcell".
lunedì 10 gennaio 2011
Alla scoperta della Fattoria Pratale
La scorsa settimana siamo "scesi" in Umbria per visitare questa storica realtà del movimento degli EcoVillaggi italiani, la Fattoria Pratale di Etain e Martin.
Adagiata sulle colline a sud di Gubbio e circondata da boschi e pascoli, offre la possibilità di soggiornarvi collaborando ai vari lavori che quotidianamente ci sono da svolgere.
La sistemazione è rustica e famigliare, il cortile interno della casa di legno ricorda quello delle domus romane, mentre la vita collettiva si svolge nella grande cucina, tra il fuoco e la stufa. Tutti sono invitati a cucinare o lavare i piatti, preparare la legna ed a collaborare in qualsiasi attività.
Il nostro arrivo è stato alquanto movimentato ed ilare perchè, per un eccesso di Fai-Da-Te brianzolo, abbiamo mancato la deviazione per la fattoria proseguendo lungo la strada sterrata sbagliata e finendo infangati quasi nel greto del fiume Chiascio con il radiatore bucato.
Abbandonato la macchina al suo destino abbiamo raggiunto Pratale zaino in spalla e non abbiamo perso tempo a trovare qualcuno, tra i valligiani, per il recupero della macchina tramite trattore. Il giorno successivo, portata a termine l'operazione recupero, carroattrezzi e meccanico hanno completato l'opera per restituirci il mezzo funzionante entro pochi giorni.
Passato il primo giorno di acclimatamento tra grandi risate e qualche sfottò, siamo subito entrati in sintonia con i nostri ospiti, cosa alquanto facile vista la loro schiettezza ed il loro allenamento trentennale a ricevere ospiti da tutto il mondo, quindi Martin ci ha subito indirizzato ai nostri doveri: Vangare uno dei due orti per potervi poi piantare le patate, segare la legna per la stufa e pulire il pascolo dei cavalli da ricrescite di alberelli e rovi di rosa canina.
Le giornate sono quindi volate tra il lavoro della mattina, i racconti che Etain e Martin ci hanno regalato a riguardo di questi trent'anni e passa di vita rurale autosufficiente ed ecosostenibile e le nostre conseguenti migliaia di domande a riguardo.
La fattoria produce ortaggi, frutta, conserve e marmellate, formaggi di pecora, olio, vino, aceto balsamico e pane, principalmente per autoconsumo, ma qualche surplus viene scambiato con amici nei mercatini equosolidali della zona.
Durante questi 5 giorni siamo stati partecipi di alcuni eventi particolari quali l'introduzione nel gregge di un nuovo agnello, futuro montone, che le pecore hanno osteggiato a ruzzoni per qualche giorno, la nascita di un agnellino e l'eclisse parziale di sole.
Simpaticissimi i 5 asinelli che sono sempre in cerca di compagnia umana e che alla mattina si presentano alla finestra della cucina per ricevere qualche frutto o avanzo della cena precedente.
Galline e papere hanno libera circolazione in quasi tutto il perimetro della fattoria, tranne naturalmente negli orti, e sono in perenne contesa con i 5 gatti ed i 2 cagnolini per qualche avanzo di cibo.
Adagiata sulle colline a sud di Gubbio e circondata da boschi e pascoli, offre la possibilità di soggiornarvi collaborando ai vari lavori che quotidianamente ci sono da svolgere.
La sistemazione è rustica e famigliare, il cortile interno della casa di legno ricorda quello delle domus romane, mentre la vita collettiva si svolge nella grande cucina, tra il fuoco e la stufa. Tutti sono invitati a cucinare o lavare i piatti, preparare la legna ed a collaborare in qualsiasi attività.
Il nostro arrivo è stato alquanto movimentato ed ilare perchè, per un eccesso di Fai-Da-Te brianzolo, abbiamo mancato la deviazione per la fattoria proseguendo lungo la strada sterrata sbagliata e finendo infangati quasi nel greto del fiume Chiascio con il radiatore bucato.
Abbandonato la macchina al suo destino abbiamo raggiunto Pratale zaino in spalla e non abbiamo perso tempo a trovare qualcuno, tra i valligiani, per il recupero della macchina tramite trattore. Il giorno successivo, portata a termine l'operazione recupero, carroattrezzi e meccanico hanno completato l'opera per restituirci il mezzo funzionante entro pochi giorni.
Passato il primo giorno di acclimatamento tra grandi risate e qualche sfottò, siamo subito entrati in sintonia con i nostri ospiti, cosa alquanto facile vista la loro schiettezza ed il loro allenamento trentennale a ricevere ospiti da tutto il mondo, quindi Martin ci ha subito indirizzato ai nostri doveri: Vangare uno dei due orti per potervi poi piantare le patate, segare la legna per la stufa e pulire il pascolo dei cavalli da ricrescite di alberelli e rovi di rosa canina.
Le giornate sono quindi volate tra il lavoro della mattina, i racconti che Etain e Martin ci hanno regalato a riguardo di questi trent'anni e passa di vita rurale autosufficiente ed ecosostenibile e le nostre conseguenti migliaia di domande a riguardo.
La fattoria produce ortaggi, frutta, conserve e marmellate, formaggi di pecora, olio, vino, aceto balsamico e pane, principalmente per autoconsumo, ma qualche surplus viene scambiato con amici nei mercatini equosolidali della zona.
Durante questi 5 giorni siamo stati partecipi di alcuni eventi particolari quali l'introduzione nel gregge di un nuovo agnello, futuro montone, che le pecore hanno osteggiato a ruzzoni per qualche giorno, la nascita di un agnellino e l'eclisse parziale di sole.
Simpaticissimi i 5 asinelli che sono sempre in cerca di compagnia umana e che alla mattina si presentano alla finestra della cucina per ricevere qualche frutto o avanzo della cena precedente.
Galline e papere hanno libera circolazione in quasi tutto il perimetro della fattoria, tranne naturalmente negli orti, e sono in perenne contesa con i 5 gatti ed i 2 cagnolini per qualche avanzo di cibo.
I 3 curiosissimi cavalli della Camargue ci hanno sempre osservato con attenzione durante i lavori di pulizia del pascolo, regalandoci improvvise galoppate di gruppo su e giu per la collina.
Per chi volesse una descrizione personale e dettagliata della vita a Pratale consigliamo di leggere i libri/diari che Etain e Martin hanno pubblicato.
Pratale sarà sicuramente una tappa obbligatoria del nostro prossimo giro-in-giro quando potremmo permetterci di rimanere per un periodo più lungo.
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