venerdì 12 luglio 2013

Aspettando la mietitura, la casa delle anatre, nuovi e vecchi amici

In questi giorni siamo in attesa di una conferma da parte del mietitrebbiatore che deve venire a mietere i tre campi di farro, grano tenero e grano duro e che però si sta facendo un po' desiderare. Nei dintorni è tutto un viavai di macchinari che solcano i campi e camion che partono alla volta del consorzio che ritira tutte le produzioni. Cosa che i nostri amici di Cesolo si rifiutano di fare per non veder sminuito i loro lavoro e per poter vendere loro stessi la farina dei loro sacchi.

Nell'attesa abbiamo costruito una bella casetta galleggiante per le anatre della fattoria, che cosi si sono trasferite definitivamente presso il piccolo stagno artificiale poco lontano dalla casa colonica.

Il lavoro è iniziato tagliando un pino, già morto e secco nel bosco, per ricavarne i quattro galleggianti a cui abbiamo unito un semplice pavimento in canne legate una ad una.

Con una vecchia lamiera abbiamo costruito la casetta e, per non farla scaldare troppo al sole, l'abbiamo coperta con una vecchia tendina di cannicciato fine. Quindi siamo partiti alla volta dello stagno.

Il solenne momento del varo, senza bottiglia di spumante e senza la Contessa SerbelloniMazzantiVienDalMare come madrina.

Galleggia, galleggia! Ora si tratta di vedere se le anatre sono interessate...

Come sospettato le anatre ci girano intorno e tirano dritto verso il fondo dello stagno. In effetti che se ne fanno di una struttura artificiale mentre hanno a disposizione il loro habitat naturale.

Il giorno seguente però qualcuno ha preso residenza fissa, si tratta di questo serpentello che potrebbe anche risultare una vipera d'acqua.

Nel fine settimana siamo partiti per una due giorni di incontri, la prima tappa è stata a Cingoli da una coppia di architetti che, da soli ed in un annetto, si sono costruiti una bella casa in legno, balle di paglia ed argilla utilizzando la tecnica GREB. Qui il loro sito FilodiPaglia.

Eccoci con Andrea e Francesca nel retro della casa, ottimamente costruita e rifinita. La struttura ed il tetto sono in legno, le balle di paglia dei muri sono state ricoperte interiormente ed esteriormente utilizzando dei casseri in cui veniva colata e pressata l'argilla e calce. Parlando con loro abbiamo poi scoperto che la casa è solo il primo elemento di un progetto più ampio, basato sulla Permacultura, per i 4 ettari di cui sono proprietari.

L'interno della casa si sviluppa come una spirale che gira e sale intorno alla grande stufa in argilla. Tutti gli intonaci ed il pavimento sono in terra in maniera da avere una grande massa termica durante il periodo invernale.

Siamo quindi andati nelle campagne di Jesi per incontrare un paio di mamme dell'ex nido dove lavorava Ele, con tanto di ex bimbi (ormai cresciuti) ed ex nonni, che gestiscono il B&B CasaCorno, dove li abbiamo incontrati.

Ringraziamo Marcella per averci regalato un paio di esibizioni con il suo violoncello, Gino, Maria Teresa, Mario, Chiara e Paolino per la super ospitalità e per averci rinfrescato un po' di dialetto brianzolo, che non sentivamo più ormai da un paio d'anni.

Bianca si scalda sotto la cucina economica al primo accenno di giornata piovosa, ma non sicuramente fredda.

Anche gli insetti del grano sono in attesa della mietitura.

 Ele mentre raccoglie qualche spiga di farro da conservare per il futuro.
 
 Una classica prospettiva di questa zona.

Insetto sul fiore del carciofo.

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