Settimana scorsa eravamo rimasti al completamento della posa delle balle al piano terra della facciata nord, oggi continuiamo il fotoreportaggio dei lavori che, come vedrete, sono continuati fino al sottotetto, per poi riprendere dal basso.
L'abbiamo scritto nel titolo, lavoriamo si, ma pure ci divertiamo. Ecco tutto il team in posa stile sala operatoria, dove il paziente è una balletta che verrà a breve sottoposta ad operazione di suddivisione in parti più piccole, tramite spilloni, filo e sega elettrica.
Ripartendo dalla trave del primo piano abbiamo dovuto tagliare per il lungo le balle per poterle affiancare alla trave stessa e quindi ricominciare con le balle intere. Si nota la gettatina di malta sulla trave e le fascette che irrigidiscono la struttura mettendo in collegamento i muraletti esterni con quelli interni.
La sega elettrica è anche utile per la rasatura, in questo caso dell'eccesso di paglia sul davanzale della finestra.
Piano piano la parete cresce, la tecnica ormai l'abbiamo imparata, si tratta solo di affrontare con un po' di inventiva le particolarità (controventi, angoli, finestre ecc).
Per portare al primo piano le balle, che pesano circa 15 kg, abbiamo costruito questo carrellino su rotaie azionato dal paranco elettrico. Però abbiamo scoperto che è più comodo allungare il braccio dalla finestra e prenderle direttamente da terra con due dita... :)
Ed ecco il completamento della facciata, ora può anche piovere, l'importante è che l'acqua non entri da sopra. Infatti, dato che le balle sono posizionate di taglio, le fibre sono in verticale e la pioggia scivola giù contro la facciata.
Come si nota, appena finito non abbiamo resistito e subito abbiamo preparato i casseri per le gettate di malta tra un muraletto e l'altro.
Sempre con la stessa composizione ma un po' più liquida, la malta viene versata nei 5 cm che ci sono tra la paglia ed il cassero, tramite questo comodissimo scivolo in lamierino costruito da Martin. Basta solo pressarla un po' con un legnetto, dare qualche martellata al cassero ed il gioco è fatto.
Prima di togliere i casseri posizioniamo quelli della fila superiore per sfruttare la possibilità di appoggiarli sopra. E quindi ecco il risultato delle prime gettate, i graffi in diagonale serviranno per far meglio aggrappare il futuro intonaco finale della facciata.
Intanto continuano anche i lavori per il posizionamento delle ultime travi della struttura, in particolare questa è della scala esterna.
La pioggia poi è arrivata davvero per un paio di giorni accompagnata dal vento, meno male che comunque la facciata l'avevamo coperta con grandi fogli di cellofante, non fidarsi è meglio... eh eh eh.
L'abbiamo scritto nel titolo, lavoriamo si, ma pure ci divertiamo. Ecco tutto il team in posa stile sala operatoria, dove il paziente è una balletta che verrà a breve sottoposta ad operazione di suddivisione in parti più piccole, tramite spilloni, filo e sega elettrica.
Ripartendo dalla trave del primo piano abbiamo dovuto tagliare per il lungo le balle per poterle affiancare alla trave stessa e quindi ricominciare con le balle intere. Si nota la gettatina di malta sulla trave e le fascette che irrigidiscono la struttura mettendo in collegamento i muraletti esterni con quelli interni.
La sega elettrica è anche utile per la rasatura, in questo caso dell'eccesso di paglia sul davanzale della finestra.
Piano piano la parete cresce, la tecnica ormai l'abbiamo imparata, si tratta solo di affrontare con un po' di inventiva le particolarità (controventi, angoli, finestre ecc).
Foto a metà settimana, ecco fatte le prime due file e tutta la parte ovest.
Per portare al primo piano le balle, che pesano circa 15 kg, abbiamo costruito questo carrellino su rotaie azionato dal paranco elettrico. Però abbiamo scoperto che è più comodo allungare il braccio dalla finestra e prenderle direttamente da terra con due dita... :)
Ed ecco il completamento della facciata, ora può anche piovere, l'importante è che l'acqua non entri da sopra. Infatti, dato che le balle sono posizionate di taglio, le fibre sono in verticale e la pioggia scivola giù contro la facciata.
Come si nota, appena finito non abbiamo resistito e subito abbiamo preparato i casseri per le gettate di malta tra un muraletto e l'altro.
Sempre con la stessa composizione ma un po' più liquida, la malta viene versata nei 5 cm che ci sono tra la paglia ed il cassero, tramite questo comodissimo scivolo in lamierino costruito da Martin. Basta solo pressarla un po' con un legnetto, dare qualche martellata al cassero ed il gioco è fatto.
Prima di togliere i casseri posizioniamo quelli della fila superiore per sfruttare la possibilità di appoggiarli sopra. E quindi ecco il risultato delle prime gettate, i graffi in diagonale serviranno per far meglio aggrappare il futuro intonaco finale della facciata.
Intanto continuano anche i lavori per il posizionamento delle ultime travi della struttura, in particolare questa è della scala esterna.
La pioggia poi è arrivata davvero per un paio di giorni accompagnata dal vento, meno male che comunque la facciata l'avevamo coperta con grandi fogli di cellofante, non fidarsi è meglio... eh eh eh.
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