Come abbiamo scritto nell'ultimo post siamo arrivati dunque nel perugino, in realtà è un ritorno perchè lo scorso dicembre, all'inizio della nostra risalita verso nord, eravamo venuti a conoscere meglio Deborah ed Alessandro della Rabatta, questa frazione di Perugia immersa nei boschi e molto attiva a livello di vicinato solidale.
A loro volta, tra natale e fineanno erano stati loro a venire a trovarci lassù a Serre in Val Maira e chiederci se eravamo interessati a partecipare ai lavori di costruzione di una serra bioclimatica sulla facciata sud della loro casa.
Certo non potevamo rifiutare, quale miglior occasione per mettere in pratica un po' di nozioni teoriche e cementare la nostra amicizia nata dal solito fortuito incontro casuale e quindi eccoci qui per sperimentare in prima persona un elemento architettonico che sarà primario anche nella nostra futura casa.
Foto ufficiale dell'inizio dei lavori cui partecipano anche Martina e Dario, amici brianzoli dei nostri ospiti, attivi sul loro territorio per quanto riguarda la Transizione. Siamo quindi 4 brianzoli e 2 astigiani. Nella foto salutiamo anche Melania e Daniela, anche loro del movimento Transition Italia.
Prima di tutto bisogna dare una regolata alla zona dove sorgerà la serra e dove è stata aperta una porta (ex finestra) verso la cucina, quindi i primi giorni li abbiamo passati a sistemare livelli e gradini vari già esistenti.
A parte i sacchi di malta, il resto del materiale (tufo, mattoni ecc) è tutto di risulta e proviene dalle riserve del vecchio propietario della casa. Intanto Dario, che in Brianza fa lo scultore, ne approfitta subito per inserire dei dischi di tronco d'ulivo nella malta del pavimento, che poi lavorerà per ottenere una superficie liscia ed omogenea.
Ed ecco che, dopo triangolazioni cartesiane, assonometrie pitagoriche, calcoli derivativi differnziali ed un po' di sana ed onesta spannometria carlonometrica, vengono eretti i montanti di sostegno della serra. Ormai la facciata della casa non sarà più la stessa.
A fianco della neonata serra, sotto un bell'ulivo ed in consociazione con nasturzio e calendula, rimaniamo stupiti nel vedere come è cresciuta la piccola piantina di Consolida che avevamo portato in regalo 9 mesi fa.
Ogni sera, dopo il consueto temporale delle cinque, ci rendiamo veramente conto del procedere dei lavori.
Ele "fa' sù" il muretto che delimiterà il piccolo orticello interno per gli ortaggi invernali e semenzaio pre-primaverile, altro elemento architettonico molto interessante per noi da sperimentare.
Consultazioni avanzate su incastri, travi, travetti e decine e decine di piccoli dettagli che devono essere discussi e risolti man mano per poter continuare il lavoro.
Questo temporale delle cinque ci ha fatto un po' preoccupare ma alla fine ci ha lasciato dei colori molto fotogenici, grazie mille.
Stamattina abbiamo deciso di provare a metter su qualche vetro di prova, così, tanto per vedere cosa succedeva e quali sarebbero state le difficoltà. Ma anche stavolta, dopo la consueta riunione di condominio solidale, ne siamo usciti vincitori e soddisfatti nel vedere l'eleganza dell'unione legno-vetro.
ps: tutto il vetro (doppio) è di recupero, comprese le finestre con infissi in alluminio che useremo sulle pareti.
Ma alla Rabatta mica si lavora sempre come in Brianza, si fa molta vita sociale con i vicini che vengono in visita, c'è il cineforum alla sera, la cena del G.A.S, si fa un tuffo nel lago nella fattoria di un amico, cè la gita al tramonto in cima al monte Tezio con vista sul lago Trasimeno, c'è da fare i giudici mangianti ad un concorso di pizzaioli, c'è la preparazione dell'imminente festa della Rabatta con cena sociale in piazza ecc ecc... Insomma abbiamo di che distrarci dall'impegnativo lavoro alla serra.
La compost toilet in legno (traversine della ferrovia e bancali) e paglia è stato il lavoro dell'estate scorsa ed è un ottimo esempio di come i lavori in autocostruzione possano venir bene.
A loro volta, tra natale e fineanno erano stati loro a venire a trovarci lassù a Serre in Val Maira e chiederci se eravamo interessati a partecipare ai lavori di costruzione di una serra bioclimatica sulla facciata sud della loro casa.
Certo non potevamo rifiutare, quale miglior occasione per mettere in pratica un po' di nozioni teoriche e cementare la nostra amicizia nata dal solito fortuito incontro casuale e quindi eccoci qui per sperimentare in prima persona un elemento architettonico che sarà primario anche nella nostra futura casa.
Foto ufficiale dell'inizio dei lavori cui partecipano anche Martina e Dario, amici brianzoli dei nostri ospiti, attivi sul loro territorio per quanto riguarda la Transizione. Siamo quindi 4 brianzoli e 2 astigiani. Nella foto salutiamo anche Melania e Daniela, anche loro del movimento Transition Italia.
Prima di tutto bisogna dare una regolata alla zona dove sorgerà la serra e dove è stata aperta una porta (ex finestra) verso la cucina, quindi i primi giorni li abbiamo passati a sistemare livelli e gradini vari già esistenti.
A parte i sacchi di malta, il resto del materiale (tufo, mattoni ecc) è tutto di risulta e proviene dalle riserve del vecchio propietario della casa. Intanto Dario, che in Brianza fa lo scultore, ne approfitta subito per inserire dei dischi di tronco d'ulivo nella malta del pavimento, che poi lavorerà per ottenere una superficie liscia ed omogenea.
Ed ecco che, dopo triangolazioni cartesiane, assonometrie pitagoriche, calcoli derivativi differnziali ed un po' di sana ed onesta spannometria carlonometrica, vengono eretti i montanti di sostegno della serra. Ormai la facciata della casa non sarà più la stessa.
A fianco della neonata serra, sotto un bell'ulivo ed in consociazione con nasturzio e calendula, rimaniamo stupiti nel vedere come è cresciuta la piccola piantina di Consolida che avevamo portato in regalo 9 mesi fa.
Ogni sera, dopo il consueto temporale delle cinque, ci rendiamo veramente conto del procedere dei lavori.
Ele "fa' sù" il muretto che delimiterà il piccolo orticello interno per gli ortaggi invernali e semenzaio pre-primaverile, altro elemento architettonico molto interessante per noi da sperimentare.
Consultazioni avanzate su incastri, travi, travetti e decine e decine di piccoli dettagli che devono essere discussi e risolti man mano per poter continuare il lavoro.
Questo temporale delle cinque ci ha fatto un po' preoccupare ma alla fine ci ha lasciato dei colori molto fotogenici, grazie mille.
E' il classico nodo da veranda o tettoia, ma con questi colori è tutta un'altra storia.
Stamattina abbiamo deciso di provare a metter su qualche vetro di prova, così, tanto per vedere cosa succedeva e quali sarebbero state le difficoltà. Ma anche stavolta, dopo la consueta riunione di condominio solidale, ne siamo usciti vincitori e soddisfatti nel vedere l'eleganza dell'unione legno-vetro.
ps: tutto il vetro (doppio) è di recupero, comprese le finestre con infissi in alluminio che useremo sulle pareti.
Ma alla Rabatta mica si lavora sempre come in Brianza, si fa molta vita sociale con i vicini che vengono in visita, c'è il cineforum alla sera, la cena del G.A.S, si fa un tuffo nel lago nella fattoria di un amico, cè la gita al tramonto in cima al monte Tezio con vista sul lago Trasimeno, c'è da fare i giudici mangianti ad un concorso di pizzaioli, c'è la preparazione dell'imminente festa della Rabatta con cena sociale in piazza ecc ecc... Insomma abbiamo di che distrarci dall'impegnativo lavoro alla serra.
La compost toilet in legno (traversine della ferrovia e bancali) e paglia è stato il lavoro dell'estate scorsa ed è un ottimo esempio di come i lavori in autocostruzione possano venir bene.
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