Rieccoci dunque sempre nelle Marche ma in una piccola frazione del comune di Camerino (MC), ospiti wwoofers di Max, Geraldine ed i loro 4 giovanissimi figli al podere Corbara, che in dialetto significa luogo ricco di volpi. La Corbara si estende per circa 5 ha soprattutto di bosco, al limitare del quale c'è la vecchia casa in corso di ristrutturazione dove per scelta non c'è corrente elettrica e nessuna luce artificiale, per cucinare e scaldarsi si usa la cucina economica e l'acqua viene attinta da una sorgente a pochi metri dalla casa stessa.
Il Bungbu, dove dormiamo, in postazione all'inizio del sentiero che scende verso la casa, da questa tappa siamo fotovoltaicamente indipendenti grazie ad un piccolo pannello e controller, doni dell'amico Alessandro alla fine della nostra lunga permanenza sarda presso di lui quest'inverno.
Il panorama che ogni mattina ci si presenta davanti quando apriamo il portellone, la montagna boscosa a destra è il Mont'Igno che sarà sicuramente meta di una prossima escursione. Particolare è l'abbinamento grano ed ulivi che si vede sulla sinistra.
Lungo il sentiero che in 5 minuti ci porta alla Corbara si incontrano grandi ginestre che inondano il bosco con il loro profumo.
La Corbara era una vecchia casa pastorale dove al piano sotto c'erano le pecore, uno dei vecchi pastori (94 anni) abita ancora nella frazione vicina e spesso viene a vedere i lavori negli orti raccontandoci aneddoti della vita di allora.
La costruzione della terrazza è stato uno dei lavori principali di questa prima settimana, gli scavi, i buchi nel muro, mettere tutto in bolla e cementare. Settimana prosima dovremmo mettere finalmente le tanto sospirate tavole di copertura.
Uno dei tanti orti della Corbara, quello più vicino a casa e sottostante la sorgente. Si vede anche il TeePee che viene usato durante l'estate o dai numerosi amici di passaggio.
Altro grande lavoro della settimana è stato il recinto di circa 400 mq di orto. Preparazione dei pali di orniello, scavo della trincea e posa della rete, tutti hanno collaborato per proteggere cicerchie, piselli, ceci, patate e cipolle dai visitatori notturni.
Impasto per il pane, con quest'ultimo lievito madre locale il nostro vasetto raggiunge i 18 lieviti raccolti durante il viaggio e si rafforza sempre di più.
La macinatura è a mano, senza impegno, e dura tutta la settimana. Chi ha voglia ogni tanto si piazza al macinino in cucina e macina un po', dando così il suo contributo alla causa.
Finalmente arriva il giorno della cottura nel grande forno appena sistemato ed alimentato principalmente con fascine di ginestra secca. Il lavoro di raccolta della legna secca è quasi quotidiano per garantire sempre una piccola riserva per cucinare e cominciare ad accumulare una bella scorta per il prossimo inverno.
Billie, la piccola capretta di casa vinta al palo della cuccagna, che ogni giorno viene legata in una zona diversa del bosco dove può mangiare tutto quello che gli capita a tiro.
Il Bungbu, dove dormiamo, in postazione all'inizio del sentiero che scende verso la casa, da questa tappa siamo fotovoltaicamente indipendenti grazie ad un piccolo pannello e controller, doni dell'amico Alessandro alla fine della nostra lunga permanenza sarda presso di lui quest'inverno.
Il panorama che ogni mattina ci si presenta davanti quando apriamo il portellone, la montagna boscosa a destra è il Mont'Igno che sarà sicuramente meta di una prossima escursione. Particolare è l'abbinamento grano ed ulivi che si vede sulla sinistra.
Lungo il sentiero che in 5 minuti ci porta alla Corbara si incontrano grandi ginestre che inondano il bosco con il loro profumo.
La Corbara era una vecchia casa pastorale dove al piano sotto c'erano le pecore, uno dei vecchi pastori (94 anni) abita ancora nella frazione vicina e spesso viene a vedere i lavori negli orti raccontandoci aneddoti della vita di allora.
La costruzione della terrazza è stato uno dei lavori principali di questa prima settimana, gli scavi, i buchi nel muro, mettere tutto in bolla e cementare. Settimana prosima dovremmo mettere finalmente le tanto sospirate tavole di copertura.
Visione dal basso con al centro la serra semenzaio.
Altro grande lavoro della settimana è stato il recinto di circa 400 mq di orto. Preparazione dei pali di orniello, scavo della trincea e posa della rete, tutti hanno collaborato per proteggere cicerchie, piselli, ceci, patate e cipolle dai visitatori notturni.
Controllo delle cinque arnie di api dopo una rumorosissima sciamatura.
La macinatura è a mano, senza impegno, e dura tutta la settimana. Chi ha voglia ogni tanto si piazza al macinino in cucina e macina un po', dando così il suo contributo alla causa.
Finalmente arriva il giorno della cottura nel grande forno appena sistemato ed alimentato principalmente con fascine di ginestra secca. Il lavoro di raccolta della legna secca è quasi quotidiano per garantire sempre una piccola riserva per cucinare e cominciare ad accumulare una bella scorta per il prossimo inverno.
Billie, la piccola capretta di casa vinta al palo della cuccagna, che ogni giorno viene legata in una zona diversa del bosco dove può mangiare tutto quello che gli capita a tiro.
Grande vagabondi...siempre adelante.....
RispondiEliminanon so se il commento precedente è andato...
RispondiEliminache tipo di camera usate?
Bellissime foto
ciao Silvano
Uhmmm, non è che possiamo fare la reclame quà sul blog...
RispondiEliminameglio che ci scrivi una mail e rispondiamo la'!!
eh eh eh
:)